Per una discussione generale sulla capacità mentale, vedi Intelligenza

La capacità mentale nella legge è un termine usato per descrivere la capacità di una persona di essere in grado di prendere decisioni per se stessa e di essere in grado di capire cosa queste decisioni significheranno per loro.

A volte, le persone che non stanno bene, come quelle con malattie che colpiscono la loro memoria (malattia di Alzheimer o demenza), quelle con difficoltà di apprendimento, o che hanno problemi di salute mentale, possono trovarsi in una posizione in cui la loro capacità di prendere decisioni per se stessi è messa in discussione. Questo può essere perché non capiscono che quello che stanno facendo non è buono per loro; non si rendono conto che potrebbe farli ammalare o metterli nei guai.

Le persone possono anche mancare di capacità se non sono in grado di comunicare in alcun modo; per esempio, se sono in coma o se hanno gravi danni al cervello. In questo caso, può essere necessario che qualcun altro, come un avvocato o un giudice, prenda decisioni per loro tramite un ordine del tribunale.

In alcuni paesi, come il Regno Unito, esistono leggi che dicono a chi lavora con persone la cui capacità potrebbe essere in dubbio, cosa devono fare e come decidere se qualcuno è capace di prendere le proprie decisioni. Nel Regno Unito, questa legge si chiama Mental Capacity Act (2005). Elenca 5 regole che devono essere usate come guida; in termini semplici, sono:

  1. Devi presumere che una persona abbia capacità, a meno che non si possa provare il contrario.
  2. Quando puoi, aiuta una persona a prendere le proprie decisioni.
  3. Solo perché una persona prende una cattiva decisione, non significa che non possa prendere decisioni.
  4. Se devi prendere una decisione per qualcuno che non ha capacità, deve essere ciò che è meglio per lui.
  5. Qualunque trattamento o cura per qualcuno senza capacità, non dovrebbe portare via i suoi diritti e la sua libertà più del necessario.

Questa legge permette anche alle persone che hanno capacità, di scegliere qualcun altro che prenda le decisioni per loro, nel caso in cui non possano farlo da soli.

Supponendo che una persona sia incapace di prendere decisioni per se stessa, cosa succede allora? Nel Regno Unito (e in molti altri paesi) c’è una struttura legale per assicurarsi che nessuno si approfitti di questa persona. Spesso consiste in un medico o psichiatra che si occupa della persona in questione, un avvocato che rappresenta la persona e un avvocato che rappresenta il “pubblico interesse” (lo stato). Le riunioni si tengono in momenti concordati, diciamo una volta ogni tre mesi. Lo scopo è di assicurarsi che le decisioni prese siano nell’interesse della persona.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.