Dalla collezione Ascent of Cabourn del 2003, ispirata all’Everest, alla linea di questa stagione influenzata dagli Stonemasters dello Yosemite National Park, L’arrampicata e l’alpinismo sono sempre stati una grande ispirazione per Nigel Cabourn, non solo per il design funzionale dei vestiti coinvolti, ma per i personaggi forti che sono stati attratti da queste attività audaci negli ultimi cento anni.
Solo un certo tipo di persona rischia felicemente la propria vita sul fianco di una montagna e quando si combina questa rara spinta individuale con alcuni sfondi particolarmente scenografici e visivamente attraenti, probabilmente non è una sorpresa che innumerevoli documentari siano stati dedicati a questi audaci avventurieri nel corso degli anni.
Considerando che sembra che i grandi spazi aperti siano fuori portata per un po’, ecco sei classici documentari di arrampicata e alpinismo per aiutarvi a superare l’isolamento…

La conquista dell’Everest – 1953

La conquista dell’Everest racconta la storia del primo tentativo riuscito di scalare la cima del Monte Everest nel 1953. Piuttosto che concentrarsi semplicemente su coloro che hanno raggiunto la cima, Edmund Hillary e Tenzing Norgay, il film mostra sia la storia dietro la spedizione (utilizzando rari filmati catturati durante la fatidica spedizione del 1922 che costò la vita a George Mallory e Andrew Irvine), così come tutto il lavoro logistico che è stato coinvolto – dal test delle bombole di ossigeno al fissaggio delle corde nelle rocce di ghiaccio. Hillary e Tenzing possono essere i nomi che la gente conosce, ma The Conquest of Everest mostra quanto sia stato grande il lavoro di squadra per portarli sul tetto del mondo.

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Mountain of Storms – 1968

Mountain of Storms segue un intrepido gruppo di scalatori (tra cui un giovane Yvon Chouinard pre-Patagonia e il fondatore della North Face Doug Tompkins) mentre guidano dalla California al Cile in un camper per conquistare il Monte Fitz Roy. Anche se scalare questo colosso ghiacciato non è sicuramente un’impresa da poco, questo film ha un’atmosfera particolarmente rilassata, aiutata senza dubbio dalla pellicola in 16mm impregnata di sole e dal rilassante gorgheggio della chitarra nella colonna sonora. C’è anche una strana sequenza onirica a fuoco soffuso nel mezzo, quando i quattro scalatori, temporaneamente intrappolati in una grotta di ghiaccio, si struggono per i loro cari a casa.
Questa sensazione di spensieratezza aggiunge sicuramente fascino, e anche se gli scalatori in questo film erano alcuni dei più abili dell’epoca, questo documento casuale di un viaggio in macchina, completo di una rapida sosta per prendere qualche onda in Perù, sembra particolarmente relazionabile.

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The Dark Glow of the Mountains – 1985

Realizzato dal noto regista Werner Herzog, The Dark Glow of the Mountains documenta il tentativo di Reinhold Messner e Hans Kammerlander di scalare le due vette più alte delle montagne himalayane del Gasherbrum in una sola sessione, una prima assoluta nel mondo dell’alpinismo. Come molti film di Herzog, Dark Glow of the Mountains guarda oltre gli aspetti tecnici del soggetto in questione, concentrandosi invece sull’aspetto più universale della storia… le filosofie delle persone coinvolte.

Durante alcune meritate pause nel loro trekking, Messner e Kammerlander si siedono con Herzog mentre lui cerca di arrivare al fondo della loro ossessione di scalare montagne enormi. Le interviste con Messner sono particolarmente interessanti, dato che l’alpinista italiano ha chiaramente passato molto tempo a riflettere sulla sua dipendenza dall’alpinismo, e sul perché continua ad andare avanti quando ha perso innumerevoli amici, e dita dei piedi, lungo la strada.

Se ti piace questo, c’è una buona possibilità che ti piaccia The Great Ecstasy of Woodcarver Steiner di Herzog del 1974. Un altro documentario sul tema dell’audacia umana, questo si concentra su un saltatore con gli sci di classe mondiale e falegname a tempo pieno di nome Walter Steiner.

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L’ultima scalata di Don Whillans – 1985

Don Whillans era uno spiritoso, fumatore di sigarette e birraio di Salford che, insieme agli ultimi Joe Brown e Chris Bonington, fu tra i primi a scalare innumerevoli vette negli anni ’60 e ’70. Realizzato pochi mesi prima della sua morte per un attacco di cuore all’età di 52 anni, Don Whillan’s Last Climb vede Whillans e Brown tentare di scalare una via che avevano scalato per la prima volta più di trent’anni prima: la famigerata Cemetery Gates di Snowdonia.

Nello stesso modo in cui il programma di pesca con Bob Mortimer e Paul Whitehouse è così piacevole da guardare, questa è una vera e propria gemma di un documentario, che mostra due vecchi amici, entrambi ben oltre il fiore degli anni, che si divertono sul lato di un grande pezzo di roccia gallese.

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Valley Uprising – 2014

Questo racconta la storia di come lo Yosemite National Park sia diventato la capitale dell’arrampicata su roccia del Nord America, dai primi giorni come calamita per gli scalatori della controcultura come gli Stonemasters, fino alla nuova ondata di free soloers senza corda e BASE jumpers di oggi. Con interviste a innumerevoli leggende della scena, e un’enorme ricchezza di fotografie mai viste prima, Valley Uprising mostra come una banda di straccioni beatnik ha contribuito a rendere l’arrampicata su roccia quello che è oggi.

Sull’argomento dell’arrampicata dello Yosemite, il film del 1978 El Capitan, che documenta una delle prime salite di ‘The Nose’ di El Capitan dello Yosemite, vale anche la pena dare un’occhiata se si può cercare una copia.

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Free Solo – 2019

E infine, c’è Free Solo. Dopo l’azione dello Yosemite mostrata in Valley Uprising, questo documentario premio Oscar segue lo scalatore Alex Honnold mentre tenta di scalare i 3.000 piedi di El Capitan… senza corde. Non c’è bisogno di dire che si tratta di un film un po’ snervante, e non c’è bisogno di essere un vero e proprio arrampicatore per apprezzare quello che sta succedendo qui.

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