I tifosi di Philadelphia erano noti per il loro appassionato sostegno alla loro squadra e per il trattamento poco ospitale dei giocatori avversari. In un sondaggio tra i giocatori, oltre il 62% ha dichiarato che i tifosi dei Wings hanno urlato loro le cose più sporche e cattive della lega.
Dei tifosi, il portiere Rob Blasdell ha detto “Sono veramente i migliori tifosi della lega. Sono probabilmente i tifosi più informati della lega. Sarebbe un po’ come giocare per i Leafs a Toronto. Sono molto, molto appassionati”. I tifosi di Philadelphia amano l’aspetto fisico del gioco, portando Geoff Snider a commentare: “I tifosi di Philadelphia sono fantastici. Sono molto leali e ci stanno dietro. Una volta ho ricevuto una standing ovation per una penalità di roughing. Non avevo mai visto niente del genere prima.”
Le tradizioni dei tifosi iniziavano dall’inno nazionale, quando i tifosi potevano essere sentiti fare un suono ‘tsch’ alla fine di ogni riga, prendendo in giro una registrazione che veniva usata dai Wings nei primi anni in cui l’unica parte udibile della canzone erano i crash dei piatti. Durante le presentazioni della squadra avversaria, il nome di ogni giocatore era seguito da una chiamata di “sucks”, una tradizione che è stata estesa agli allenatori avversari, agli allenatori e agli ufficiali di gara. Il cronometrista locale era sfuggito alla derisione, ed è stato invece applaudito.
Durante la partita, il portiere avversario era spesso il bersaglio dei fischi dei tifosi. Il canto più comune era quello di ricordare ai portieri “È tutta colpa tua” dopo ogni gol che concedevano. Se c’è un colpo basso i tifosi sono noti per cantare “stronzo stronzo”
Una delle tradizioni più notevoli era il duello di tifo “W-I-N-G-S”. Il lato dell’arena con i box di penalità è stato a lungo guidato da “Chopper”, un superfan dei Wings con la faccia dipinta e un cappello duro, ben noto in tutta la lega per far rimpiangere i giocatori avversari che trovano la loro strada verso il penalty box. Si è messo a litigare verbalmente con stelle come Shawn Evans. La panchina è passata attraverso molti leader, da “Big Gabe” e i piccoli gabesters (composti da Matt Denker, Joshua Gross, Jordan Elsas, Adam David e Eli Goldstein) (padre di Scott Gabrielson, capitano dei Wings negli anni ’90) a “Big E” a Chasmo, e ora “The Captain” e “Morpheus” o come si è fatto conoscere durante il secondo tempo della partita del 29 febbraio 2008, “Doctor Lacrosse”. Il “kick butt baby” (Eric Kulb Martinez) era il più grande piccolo fan anche se poteva a malapena parlare. Mentre il leader dei canti non è sempre lo stesso di anno in anno, il tifo “W-I-N-G-S WINGS!” non si è affatto estinto, ed è ancora presente dopo la rinascita della squadra.