La cefalea da puntura post-durale (PDPH) si verifica dopo la puntura intenzionale (in caso di anestesia spinale) o accidentale (in caso di anestesia epidurale) della dura madre. La risultante perdita di pressione del CSF porta alla trazione delle meningi e a una grave cefalea, spesso posizionale e accompagnata da nausea.

Trattamento

La maggior parte dei pazienti risponde al trattamento conservativo con riposo a letto e analgesici non oppioidi, come i NSAIDS o l’acetaminofene. Circa il 25% dei pazienti sperimenterà un recupero spontaneo entro 2 giorni e quasi il 75% dei pazienti sperimenterà un recupero spontaneo entro 7 giorni. Purtroppo, un piccolo numero di pazienti (~4%) continuerà a lamentarsi dei sintomi per più di 6 mesi. Molte fonti raccomandano la caffeina come trattamento per il PDPH; tuttavia, ci sono dati empirici limitati a sostegno di questo approccio.

In pazienti con dolore grave o in pazienti in cui il PDPH e i sintomi associati interferiscono eccessivamente con l’attività quotidiana, può essere eseguito un cerotto epidurale.

Prevenzione

La migliore prevenzione di un PDPH è evitare la puntura della dura madre. Se il paziente richiede una puntura della dura madre, molteplici studi hanno suggerito che gli aghi spinali grandi sono associati a un aumento del rischio di PDPH. Quindi, si dovrebbe sempre usare l’ago più piccolo possibile. Gli aghi Quincke, che hanno uno smusso tagliente, sono anche associati a un rischio maggiore di PDPH rispetto agli aghi Whitacre e Sprotte, che hanno una punta conica (Sprotte), diamantata (Whitacre) o “pencil point”.

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