Mitologia Greca >>Dei Greci >>Dei Cieli >> Pasifae

Pasifa che allatta il Minotauro, kylix apula a figure rosse C4th B.C., Bibliothèque Nationale de France

PASIFEA era una figlia immortale del dio sole Helios. Come i suoi fratelli, Eete e Kirke (Circe), era un’abile praticante di stregoneria (pharmakeia).

Pasifae sposò il re Minosse di Krete (Creta) e gli diede numerosi figli e figlie. Come punizione per qualche reato contro gli dei – commesso da lei stessa o da suo marito – fu maledetta dalla lussuria per il miglior toro del re. La regina arruolò l’aiuto dell’artigiano Daidalos (Dedalo) che le costruì una mucca animata, di legno, avvolta in pelle bovina. Nascosta all’interno dell’aggeggio si accoppiò con il toro e concepì un figlio ibrido, il Minotauros (Minotauro) dalla testa di toro.

Anche il marito di Pasifae, il re Minosse, si dimostrò infedele. Quando lei venne a sapere delle sue indiscrezioni, lo stregò, facendogli eiaculare creature avvelenate e distruggere i suoi amanti. Pasifae stessa, essendo un’immortale, era l’unica immune all’incantesimo. Minosse fu poi curato dalla ragazza ateniese Prokris (Procride) che ideò un rimedio per la strana afflizione.

Pasifae era una prima dea lunare cretese simile alla classica Selene. Sia il suo amante taurino che il suo figlio minotauro – che si chiamava anche Asterios (Stellato) – erano associati alla costellazione del Toro.

FAMIGLIA DI PASIPHAE

PARENTI

HELIOS & PERSEIS (Apollodoro 1.80, Cicerone De Natura Deorum 3.19)
HELIOS (Apollonio Rodio 3.997, Antoninus Liberalis 41, Hyginus Fabulae 40, Ovidio Metamorfosi 9.737, Seneca Fedra 112)
HELIOS & KRETE (Diodoro Siculo 4.60.4)

OFFSPRING

IL MINOTAURO (dal toro cretese) (Apollodoro 3.8, Diodoro Siculo 4.77.1, Filostrato il Vecchio 1.16, Hyginus Fabulae 40, Ovidio Metamorfosi 8.132, Seneca Fedra 112, Nonnus Dionysiaca 47.395, Suidas)
KATREUS, DEUKALION, GLAUKOS, ANDROGEOS, AKALLE, XENODIKE, ARIADNE, PHAIDRA (di Minosse) (Apollodoro 3.7)
ARIADNE, DEUKALION, KATREUS, ANDROGEUS (da Minosse) (Diodoro Siculo 4.60.4)
ARIADNE (da Minosse) (Apollonio Rodio 3.997)
IDOMENEO (di Minosse) (Pausania 5.25.9)
ASTERIOS (di Minosse) (Nonnus Dionysiaca 40.290)
DEUKALION (di Minosse) (Hyginus Fabulae 14)
PHAEDRA, ARIADNE (di Minosse) (Ovidio Heroides 4.53 & 157, Seneca Phaedra 112)

ENCYCLOPEDIA

PAST′PHAE (Pasiphaê). 1. Figlia di Elio e di Perseide, e sorella di Circe e di Eete, fu la moglie di Minosse, dal quale fu madre di Androgeo, Catreo, Deucalione, Glauco, Minotauro, Acalle, Xenodice, Arianna e Fedra. (Apollon. Rhod. iii. 999, &c.; Apollod. i. 9. § 1, iii. 1. § 2; Ov. Met. xv. 501 ; Cic. De Nat. Deor. iii. 19; Paus. v. 25. § 9.) 2. Una dea oracolare a Thalamae in Laconia, si credeva essere una figlia di Atlante, o essere la stessa di Cassandra o Dafne, la figlia di Amyclas. La gente era solita dormire nel suo tempio allo scopo di ricevere rivelazioni in sogno. (Plut. Agis, 9; Cic. De Dir. i. 43.)

Fonte: Dizionario di biografia e mitologia greca e romana.

CITAZIONI DI LETTERATURA CLASSICA

PARENTAGE & FIGLI DI PASIPHAE

Pasifa, Dedalo e la vacca di legno, affresco greco-romano da Pompei C1° sec, Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 1. 80 (trans. Aldrich) (mitografo greco del II sec. d.C.) :
“I Kholkiani (Colchi) che erano governati da Eete, figlio di Helios e Perseide, e fratello di Kirke (Circe) e della moglie di Minosse, Pasifae.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 3. 7 :
“Minosse, residente a Krete (Creta), promulgò leggi e sposò Pasifae, figlia di Helios e Perseis . . . Egli generò dei figli, e cioè: Katreus (Catreus), Deukalion (Deucalion), Glaukos (Glaucus) e Androgeus; e delle figlie, e cioè: Akalle (Acalle), Xenodike (Xenodice), Ariadne, Phaidra (Phaedra).”

Apollonius Rhodius, Argonautica 3. 997 ss. (trad. Rieu) (epica greca del III a.C.) :
“Ricordati di Arianna, giovane Arianna, figlia di Minosse e di Pasifae, che era figlia di Helios.”

Apollonio Rodio, Argonautica 3. 1074 ff :
” ‘Dimmi anche di quella ragazza di cui hai parlato, che ha ottenuto tanta fama per se stessa, la figlia di Pasifae sorella di mio padre.'”

Diodoro Siculo, Biblioteca di Storia 4. 60. 4 (trans. Oldfather) (storico greco C1 a.C.) :
” sposando Pasifae, la figlia di Helios e Krete (Creta), generò Deukalion (Deucalion) e Katreus (Catreus) e Androgeus e Ariadne ed ebbe altri figli, naturali, più numerosi di questi.”

Pausania, Descrizione della Grecia 5. 25. 9 (trans. Jones) (diario di viaggio greco del C2 d.C.) :
“Idomeneo il discendente di Minosse. La storia dice che Idomeneo discendeva da Helios (il Sole), il padre di Pasifae.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 14 (trans. Grant) (mitografo romano del 2° sec. d.C.) :
“Deucalion, figlio di Minosse e Pasifae, figlia di Sol, da Creta.”

Cicerone, De Natura Deorum 3. 19 (trans. Rackham). 19 (trans. Rackham) (retore romano C1 a.C.) :
“Circe e Pasifae ed Eete, i figli di Perseis la figlia di Oceanus da Sol .”

Ovidio, Heroides 10. 91 ff (trans. Showerman) (poesia romana C1st B.C. a C1st A.D.) :
” ‘Io, il cui padre è Minosse, la cui madre il figlio di Febo.'”

Nonnus, Dionysiaca 40. 290 ff (trans. Rouse) (epica greca C5° d.C.) :
“Evitava la città di Cnosso (Cnossian) e i figli della sua famiglia, odiando Pasifae e il suo stesso padre Minosse.”

MINOS & LA STREGA DI PASIPHAE

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 3. 197 – 198 (trans. Aldrich) (mitografo greco del II secolo d.C.) :
” fuggì da Minosse, che la voleva e cercò di convincerla a fare sesso con lui. Ma se una donna faceva sesso con Minosse, non poteva essere salvata; perché dopo che lui era andato a letto con molte donne, Pasifae gli fece un incantesimo per cui, ogni volta che andava a letto con un’altra donna, eiaculava creature selvatiche nella sua vagina, uccidendola così. Anche così, in cambio del segugio della flotta e del giavellotto che Minosse possedeva, e dopo avergli dato una pozione fatta con la radice di Kirkaian (Circaean) per impedirgli di farle del male, lei andò a letto con lui.”

Antonino Liberale, Metamorfosi 41 (trad. Celoria) (mitografo greco del II secolo d.C.) :
“Prokris (Procride) abbandonò Kephalos (Cefalo) e andò come fuggitiva da Minosse, re di Creta. Al suo arrivo scoprì che era afflitto dalla mancanza di figli e promise una cura, mostrandogli come generare figli. Ora Minosse eiaculava serpenti, scorpioni e millepiedi, uccidendo le donne con cui aveva rapporti, ma sua moglie Pasifae, figlia di Elio il Sole, era immortale. Prokris escogitò quindi quanto segue per rendere Minosse fertile. Inserì la vescica di una capra in una donna e Minosse prima emise i serpenti nella vescica; poi andò da Pasifae ed entrò in lei. E quando nacquero dei bambini, Minosse diede a Prokris la sua lancia e il suo cane. Nessun animale poteva sfuggire a questi due ed essi raggiungevano sempre il loro obiettivo.”

PASIPHAE, IL TORO CRETANO & NASCITA DEL MINOTAURO

Pasifae, Dedalo e la vacca di legno, mosaico greco-romano da Zeugma A.D, Gaziantep Museum

Bacchilide, Frammento 26 (da Papiro) (trans. Campbell, Vol. Greek Lyric IV) (lirica greca del C5° a.C.) :
“Pasiphae . . ((lacuna)) Kypris (Cipride) le impiantò il desiderio…(lacuna): al figlio di Eupalamo, Daidalos (Dedalo), il più abile dei falegnami, raccontò la sua indicibile malattia; gli fece fare un giuramento vincolante e gli ordinò di costruire una vacca di legno, per poter unire il suo corpo a quello del potente toro, nascondendo a Minosse. . ((lacuna)) l’unione che condivideva.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 3. 8 – 11 (trans. Aldrich) (mitografo greco del C2 d.C.) :
“Minosse aspirò al trono, ma fu respinto. Sosteneva, tuttavia, di aver ricevuto la sovranità dagli dei, e per provarlo diceva che qualsiasi cosa pregasse si sarebbe realizzata. Così, mentre sacrificava a Poseidone, pregò che un toro apparisse dalle profondità del mare e promise di sacrificarlo al suo apparire. E Poseidone gli mandò uno splendido toro. Così Minosse ricevette la regola, ma mandò il toro ai suoi armenti e ne sacrificò un altro…
Poseidone si adirò perché il toro non fu sacrificato e lo rese selvaggio. Pensò anche che Pasifae dovesse svilupparne il desiderio. Nella sua passione per il toro prese come suo complice un architetto di nome Daidalos (Dedalo) . . . Costruì una mucca di legno su ruote, . . . scuoiò una mucca vera, e cucì l’aggeggio nella pelle, e poi, dopo aver messo Pasifae all’interno, la mise in un prato dove il toro normalmente pascolava. Il toro si avvicinò ed ebbe rapporti sessuali con essa, come con una vera mucca. Pasifae diede alla luce Asterios (Asterius), che fu chiamato Minotauros (Minotauro). Aveva il volto di un toro, ma per il resto era umano. Minosse, seguendo certe istruzioni oracolari, lo tenne confinato e sotto sorveglianza nel labirinto. Questo labirinto, che Daidalos costruì, era una gabbia con delle pieghe contorte che disturbavano il debouchment.”

Callimaco, Inno 4 a Delo 311 ff (trans. Mair) (poeta greco C3rd a.C.) :
” essendo sfuggito al muggito crudele e al selvaggio di Pasifae e all’abitazione arrotolata del labirinto storto.”

Diodoro Siculo, Biblioteca di Storia 4. 13. 4 (trans. Oldfather) (storico greco C1 a.C.) :
“Il prossimo lavoro che Herakles intraprese fu quello di riportare da Krete (Creta) il toro di cui, dicono, Pasifae era stata innamorata.”

Diodoro Siculo, Biblioteca di Storia 4. 77. 1 :
“Ora, secondo il mito che ci è stato tramandato, Pasifae, la moglie di Minosse, si innamorò del toro, e Daidalos (Dedalo), costruendo un congegno a forma di mucca, aiutò Pasifae a soddisfare la sua passione. A spiegazione di ciò i miti offrono il seguente resoconto: prima di questo tempo era stata abitudine di Minosse dedicare annualmente a Poseidone il toro più bello nato nelle sue mandrie e sacrificarlo al dio; ma al tempo in questione nacque un toro di straordinaria bellezza ed egli ne sacrificò un altro tra quelli che erano inferiori, al che Poseidone, arrabbiandosi con Minosse, fece sì che sua moglie Pasifae si innamorasse del toro. E per mezzo dell’ingegno di Daidalos, Pasifae ebbe rapporti sessuali con il toro e partorì il Minotauros (Minotauro), famoso nel mito. Questa creatura, dicono, era di forma doppia, le parti superiori del corpo fino alle spalle erano quelle di un toro e le parti restanti quelle di un uomo. Daidalos, secondo la storia, costruì un labirinto, i cui passaggi erano così tortuosi che chi non li conosceva aveva difficoltà ad uscirne; in questo labirinto fu mantenuto il Minotauro e qui divorò i sette giovani e le sette fanciulle che gli furono inviati da Atene, come abbiamo già raccontato.
Ma Daidalos, dicono, quando seppe che Minosse lo aveva minacciato perché aveva creato la mucca, ebbe paura del re e partì da Krete (Creta), Pasifae lo aiutò e gli fornì una nave per la fuga. Ma alcuni scrittori di miti hanno il seguente resoconto: Daidalos rimase ancora un po’ a Creta, tenuto nascosto da Pasifae, e il re Minosse, desideroso di vendicarsi di lui ma non riuscendo a trovarlo, fece perquisire tutte le barche che si trovavano sull’isola e annunciò che avrebbe dato una grande somma di denaro a chi avesse scoperto Daidalos. Allora Daidalos, disperando di riuscire a fuggire con qualsiasi barca, costruì con incredibile ingegno delle ali che erano abilmente progettate e meravigliosamente montate insieme con la cera.”

Filostrato il Vecchio, Immagina 1. 16 (trans. Fairbanks) (retore greco del III secolo d.C.) :
” Pasifae è innamorata del toro e prega Daidalos (Dedalo) di escogitare qualche esca per la creatura; ed egli sta modellando una mucca cava come una mucca della mandria a cui il toro è abituato. Ciò che la loro unione ha prodotto è mostrato dalla forma del Minotauros (Minotauro), stranamente composito nella sua natura. La loro unione non è raffigurata qui, ma questo è il laboratorio di Daidalos; e intorno ad esso ci sono statue, alcune con forme bloccate, altre in uno stato abbastanza completo in quanto stanno già facendo un passo avanti e danno la promessa di camminare. Prima del tempo di Daidalos, sapete, l’arte di fare statue non aveva ancora concepito una cosa simile. Daidalos stesso è del tipo attico in quanto il suo volto suggerisce una grande saggezza e lo sguardo è così intelligente; e anche il suo stesso vestito segue lo stile attico, perché indossa questo mantello grossolano opaco e inoltre è dipinto senza sandali, in una maniera particolarmente affine agli Ateniesi. Siede davanti al quadro della mucca e usa Erotes (divinità dell’amore) come suoi assistenti nel dispositivo in modo da collegare con esso qualcosa di Afrodite. …
Pasifa fuori dalla bottega nell’ovile guarda il toro, pensando di attirarlo a sé con la sua bellezza e con la sua veste, che è divinamente splendente e più bella di qualsiasi arcobaleno. Ha uno sguardo impotente – perché sa qual è la creatura che ama – ed è desiderosa di abbracciarla, ma non si accorge di lei e guarda la sua stessa mucca. Il toro è raffigurato con aria fiera, il capo della mandria, con splendide corna, bianco, già esperto in amore, la sua giogaia bassa e il suo collo massiccio, e guarda con affetto la mucca; ma la mucca della mandria, che va libera e tutta bianca tranne una testa nera, disdegna il toro. Per il suo scopo suggerisce un salto, come di una ragazza che evita l’importunità di un amante.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 30 (trans. Grant) (mitografo romano C2° d.C.) :
“Il toro con cui giaceva Pasifae lo portò vivo dall’isola di Creta a Micene.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 40 :
“Pasifae, figlia di Sol e moglie di Minosse, per diversi anni non fece offerte alla dea Venere. A causa di questo Venere ispirò in lei un amore innaturale per un toro. Quando Dedalo vi giunse come esule, le chiese di aiutarlo. Per lei fece una giovenca di legno e ci mise dentro la pelle di una giovenca vera, e in questa giacque con il toro. Da questo rapporto nacque il Minotauro, con testa di toro ma corpo umano. Poi Dedalo fece per il Minotauro un labirinto con un’uscita imperscrutabile in cui fu confinato. Quando Minosse scoprì la faccenda gettò Dedalo in prigione, ma Pasifae lo liberò dalle sue catene.”

Eros e la testa della vacca di legno (particolare), mosaico greco-romano da Zeugma d.C., Museo di Gaziantep

Ovidio, Metamorfosi 8. 130 e segg. (trad. Melville) (epica romana dal C1° a.C. al C1° d.C.) :
” ‘Fit mate were you of that adulteress who in a cow of wood beguiled a savage bull and bore a womens! Le mie parole raggiungono i tuoi seni o i venti le sprecano? . . . Nessuna meraviglia che la tua Pasifae abbia preferito il suo toro a te: tu eri la bestia più feroce”. . . . La disgrazia della sua dinastia è cresciuta; la mostruosa bestia ibrida ha dichiarato l’osceno adulterio della regina.”

Ovidio, Metamorfosi 9. 735 ff :
“A Creta non dovrebbe mancare una nascita mostruosa, la figlia di Sol (il Sole) una volta amò un Toro – una femmina con un maschio . . il suo amore aveva speranza; il suo Toro, ingannato da quella vacca fasulla, la serviva – aveva un maschio da condurre fuori strada.”

Ovidio, Fasti 3. 499 ff (trans.Boyle) (poesia romana C1st B.C. to C1st A.D.) :
“Le corna di un bel toro catturarono mia madre.”

Ovidio, Heroides 4. 53 e segg. (trad. Showerman) (poesia romana da C1 a.C. a C1 d.C.) :
” ‘Può darsi che questo amore sia un debito che sto pagando, dovuto al destino della mia stirpe, e che Venere stia esigendo da me un tributo per tutta la mia razza… Pasifae mia madre, vittima del toro illuso, partorì nel travaglio il suo rimprovero e il suo peso.'”

Ovidio, Heroides 4. 165 e segg. :
” ‘Mia madre potrebbe pervertire un toro; sarai più feroce di una bestia selvaggia?'”

Virgilio, Eneide 6. 24 e segg. (trad. Day-Lewis) (epica romana C1 a.C.) :
“Creta che sorge dalle onde; Pasifae, crudelmente destinata a desiderare un toro, e privatamente coperta; il frutto ibrido di quella mostruosa unione – il Minotauro (Minotauro), un ricordo del suo amore innaturale.”

Propertius, Elegies 2. 32 (trans. Goold) (elegia romana C1 a.C.) :
“Una volta era la moglie del potente Minosse, così dicono, sedotta dalla forma bianca come la neve di un toro ruggente.”

Propertius, Elegies 3. 19 :
“Colei che subì il disprezzo di un toro cretese e si mise le false corna di una vacca di legno.”

Propertius, Elegies 4. 7 :
“Poiché due dimore sono state designate lungo il fiume ripugnante, e tutta la schiera fila di qua o di là. Un passaggio trasporta l’adultera Clitennestra, e trasporta la regina cretese la cui astuzia ha escogitato la mostruosità di legno di una mucca.”

Seneca, Fedra 112 ss (trad. Miller) (tragedia romana C1° d.C.) :
” ‘Riconosco la fatale maledizione della mia misera madre; il suo amore e il mio sanno peccare nelle profondità della foresta. Madre, il mio cuore soffre per te; travolta da un male indicibile, tu amavi arditamente il selvaggio capo della mandria selvaggia. Era feroce e impaziente del giogo, senza legge nell’amore, capo di una mandria indomita; eppure amava qualcosa. Ma quanto a me, quale dio, quale Dedalo potrebbe alleviare la mia misera passione? Anche se tornasse lui stesso, potente nell’astuzia attica, che chiuse il nostro mostro nell’oscuro labirinto, non potrebbe offrire alcun aiuto alla mia calamità. Venere, detestando la prole dell’odiato Sol (il Sole), sta vendicando attraverso noi le catene che la legavano al suo amato Marte, e carica l’intera razza di Febo di una vergogna indicibile.'”

Seneca, Fedra 173 e seguenti:
” “Perché i mostri cessano? Perché il labirinto di tuo fratello rimane vuoto? Dovrebbe il mondo sentire di strani prodigi, le leggi della natura cedere, ogni volta che una donna cretese ama?'”

Seneca, Fedra 687 ss:
“O tu, che hai superato l’intera razza delle donne, che hai osato un male maggiore della tua madre portatrice di mostri, tu peggiore di colei che ti ha partorito! Lei non ha fatto altro che inquinare se stessa con la sua vergognosa lussuria, e tuttavia la sua prole con la sua infamia a due forme ha mostrato il suo crimine, anche se a lungo nascosto, e con il suo viso feroce il bambino ibrido ha reso chiara la colpa di sua madre. Questo era il grembo che ti ha portato.”

Nonnus, Dionysiaca 47. 395 ff (trans. Rouse) (epica greca C5th A.D.) :
” “Anche mia madre una volta era la servitù di un contadino, e piegò il collo per un mandriano, e blaterò amore con un toro muto nel pascolo, e portò il toro un vitello. Non le importava tanto di sentire il mandriano fare musica sul suo piffero, quanto di sentire il toro che muggisce.'”

Suidas s.v. En panti muthoi kai to Daidalou musos (trans. Suda On Line) (Byzantine Greek Lexicon C10th A.D.) :
“En panti muthoi kai to Daidalou musos–In ogni mito c’è anche la profanazione di Daidalos (Dedalo): si dice che Pasifae era innamorata di un toro e pregò Daidalos di fare una mucca di legno e di montarla e metterla dentro; e montandola come una mucca, il toro la mise incinta. Da lei nacque il Minotauros (Minotauro). Poiché l’origine e la colpa di questi mali erano attribuiti a Daidalos ed egli era detestato per essi, egli divenne il soggetto del proverbio.”

CULTURA DI PASIPHAE

Pausania, Descrizione della Grecia 3. 26. 1 (trans. Jones) (diario di viaggio greco del II secolo d.C.):
“Da Oitylos (Oetylus) a Thalamai (Thalamae) la strada è lunga circa ottanta stadi. Su di essa c’è un santuario di Ino e un oracolo. Essi consultano l’oracolo durante il sonno, e la dea rivela tutto ciò che vogliono imparare, in sogno. Le statue di bronzo di Pasifae e di Helios (il Sole) si trovano nella parte non coperta del santuario. Non è stato possibile vedere chiaramente quella all’interno del tempio, a causa delle ghirlande, ma si dice che anche questa sia di bronzo. L’acqua, dolce da bere, sgorga da una fonte sacra. Pasiphae è un titolo di Selene (la Luna), e non è una dea locale del popolo di Thalamai.”

Cicerone, De Natura Deorum 3. 19 (trans. Rackham) (retore romano C1 a.C.) :
” Se Ino è da ritenersi divina . . . perché è la figlia di Cadmo, Circe e Pasifae ed Eete, i figli di Perseis la figlia di Oceano da Sol (il Sole) , non sono da contare nella lista degli dei? . . . Se questi non sono divini, ho i miei timori su cosa ne sarà di Ino, perché le pretese di tutti loro derivano dalla stessa fonte.”

Suidas s.v. Pasiphae (trans. Suda On Line) (lessico greco bizantino C10° d.C.) :
“Pasiphae : Nome di una dea.”

ANTICO GRECO & ARTE ROMANA

T33.2 Pasiphae & Minotauro infante

Pittura vaso a figure rosse apulo C4° a.C.

F44.1 Pasiphae & Dedalo

Affresco murale greco-romano di Pompei C1° A.D.

Z45.8 Pasifae & Dedalo

Mosaico pavimentale greco-romano Zeugma A.D.

Z31.11 Testa di mucca in legno & Eros

Mosaico pavimentale greco-romano di Zeugma A.D.

Risorse

GRECO

  • Lirica greca IV Bacchilide, Frammenti – Lirica greca C5° a.C.
  • Apollodoro, La Biblioteca – Mitografia greca C2° a.C.
  • Apollonio Rodio, Le Argonautiche – Epica greca C3° a.C.
  • Callimaco, Inni – Poesia greca C3° a.C.
  • Diodoro Siculo, La biblioteca di storia – Storia greca C1° a.C.
  • Pausania, Descrizione della Grecia – Diario di viaggio greco C2° d.C.
  • Antonino Liberale, Metamorfosi – Mitografia greca C2° d.C.
  • Filostrato il Vecchio, Imagines – Retorica greca C3° A.D.
  • Nonno, Dionysiaca – Epica greca C5° A.D.

ROMANO

  • Hyginus, Fabulae – Mitografia latina C2° A.D.
  • Ovidio, Metamorfosi – Epica latina C1° A.C. – C1° A.D.
  • Ovidio, Fasti – Poesia latina C1a.C. – C1a.D.
  • Ovidio, Heroides – Poesia latina C1a.C. – C1a.D.
  • Propertius, Elegies – Elegia latina C1a.C.
  • Cicerone, De Natura Deorum – Retorica latina C1a.C.
  • Seneca, Fedra – Tragedia latina C1° A.D.

BIBLIOGRAFIA

  • Suidas, La Suda – Lessico greco bizantino C10° A.D.

BIBLIOGRAFIA

Una bibliografia completa delle traduzioni citate in questa pagina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.