Movimento Anti-Massonico, nella storia degli Stati Uniti, movimento popolare basato sull’indignazione pubblica e sul sospetto dell’ordine fraterno segreto conosciuto come Massoni, o Freemasons. Gli oppositori di questa società approfittarono del clamore per creare il Partito Anti-Massonico. Fu il primo terzo partito americano, il primo partito politico a tenere una convenzione nazionale di nomina, e il primo ad offrire all’elettorato una piattaforma di principi di partito.

Il movimento fu acceso nel 1826 dalla misteriosa scomparsa di William Morgan, un muratore del New York occidentale che presumibilmente aveva rotto il suo voto di segretezza come massone, preparando un libro che rivelava i segreti dell’organizzazione. Quando non si riuscì a trovare alcuna traccia di Morgan, le voci del suo assassinio per mano dei massoni si diffusero attraverso New York e poi nel New England e negli stati del Medio Atlantico.

Quando i candidati antimassonici ebbero successo nelle elezioni statali e locali, i politici videro le possibilità di catturare i voti della questione. I giornali antimassonici fiorirono nell’accesa atmosfera politica. Nel settembre 1831, il Partito Anti-Massonico tenne una convention nazionale a Baltimora, Md., nominò William Wirt come presidente, e annunciò una piattaforma di partito che condannava la Massoneria per la sua segretezza, esclusività, e carattere antidemocratico.

Wirt vinse solo lo stato del Vermont (sette voti elettorali) nelle elezioni del 1832, e il partito andò poi in declino. Alla fine degli anni 1830 gran parte del suo impulso riformatore era stato preso dall’agitazione antischiavista, e la maggior parte dei suoi politici si era unita al neonato Whig Party.

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