By Reuters Staff

2 Min Read

FILE PHOTO: Uno dei quattro intrusi affiliati al gruppo punk anti-Cremlino Pussy Riot, Pyotr Verzilov, che è corso in campo durante la finale della Coppa del Mondo tra Francia e Croazia, gesticola durante un’udienza in tribunale a Mosca, Russia 16 luglio 2018. REUTERS/Sergei Karpukhin/File Photo

MOSCA (Reuters) – Gli investigatori russi martedì hanno aperto un procedimento penale contro Pyotr Verzilov, un attivista anti-Cremlino e associato al gruppo punk Pussy Riot, per aver presumibilmente omesso di dichiarare la sua doppia cittadinanza canadese.

Verzilov, 32 anni, editore dell’emittente privata Mediazona, era stato appena rilasciato dopo 15 giorni di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di teppismo per aver bestemmiato in pubblico.

Il Comitato Investigativo russo, che indaga sui reati gravi, ha detto di aver scoperto che Verzilov aveva un passaporto canadese durante una ricerca legata alla sua partecipazione a proteste non autorizzate lo scorso anno.

Il comitato ha detto che Verzilov non aveva notificato alle autorità russe che possiede la doppia cittadinanza, un reato che può portare a una multa o ai lavori forzati.

Verzilov ha scritto su Twitter che era già stato interrogato dagli investigatori e ha definito il caso penale contro di lui “pazzo”.

Global Affairs Canada – il ministero degli esteri canadese – ha detto a Reuters che era a conoscenza della situazione e che i funzionari consolari erano in contatto con le autorità locali in Russia.

La Russia ha adottato una legislazione nel 2014 che richiede ai suoi cittadini di dichiarare la loro doppia cittadinanza o affrontare un procedimento penale. All’epoca i critici hanno detto che la legge avrebbe messo le persone con due passaporti sotto sospetto e hanno espresso il timore che il suo scopo fosse quello di fomentare il fervore nazionalista.

Verzilov era uno dei quattro attivisti delle Pussy Riot che hanno corso sul campo indossando uniformi della polizia durante la finale della Coppa del Mondo 2018 allo stadio Luzhniki di Mosca, una bravata che hanno detto mirava ad attirare l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani in Russia.

Reportage di Anton Zverev e Gabrielle Tétrault-Farber; Montaggio di Gareth Jones/Mark Heinrich

I nostri standard: The Thomson Reuters Trust Principles.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.