Un forte argomento che il nuovo retrovirus umano XMRV non è un contaminante di laboratorio è la scoperta che il DNA virale è integrato nel DNA cromosomico dei tumori della prostata. Perché questo risultato costituisce una prova così forte dell’infezione virale?

La costituzione di una copia integrata del genoma virale – il provirus – è un passo critico nel ciclo vitale dei retrovirus. Il DNA provirale viene trascritto dalla RNA polimerasi II cellulare per produrre il genoma di RNA virale e gli mRNA necessari per completare il ciclo di replicazione. Senza DNA provirale, la replicazione retrovirale non può procedere.

Per produrre il DNA provirale, il genoma RNA retrovirale viene convertito in un DNA a doppio filamento dall’enzima virale trascrittasi inversa. Questa fase avviene nel citoplasma. L’inserimento specifico ed efficace del DNA virale nel DNA della cellula ospite è catalizzato da un enzima virale chiamato integrasi. Questo enzima riconosce e intacca le due estremità del DNA virale, e le nuove 3′ estremità sono poi unite covalentemente al DNA dell’ospite in corrispondenza delle intaccature sfalsate fatte dall’integrasi.

L’immagine sottostante mostra alcune delle caratteristiche dell’integrazione retrovirale. In alto c’è il DNA lineare non integrato del virus del sarcoma/leucosi aviaria prodotto dalla trascrizione inversa. Al completamento dell’integrazione, due coppie di basi (AA-TT) vengono perse da entrambi i termini, e un sito bersaglio di 6 bp nel DNA ospite (rosa) viene duplicato su entrambi i lati del DNA provirale. Questo sito bersaglio varia in lunghezza da 4 a 6 bp tra diversi retrovirus. Il DNA provirale (al centro) termina con la sequenza conservata 5′-T G…C A-3′. Il provirus serve come modello per la produzione del genoma dell’RNA virale (in basso).

Per identificare il DNA provirale di XMRV, il DNA genomico è stato isolato dai tumori della prostata, e il DNA è stato amplificato usando un primer che ha annebbiato nel gene env virale, vicino alla LTR di destra. Le analisi di sequenza nucleotidica dei DNA amplificati da 14 9 pazienti diversi hanno mostrato l’attesa sequenza CA virale seguita dal DNA umano. Tuttavia, l’altro segno cardinale dell’integrazione retrovirale – la duplicazione delle sequenze di DNA dell’ospite che fiancheggiano il sito di integrazione – non ha potuto essere confermato, perché è stato studiato solo il sito di integrazione di destra.

L’isolamento dell’intero DNA provirale, compresi entrambi i siti di integrazione fiancheggiatori, da pazienti con cancro alla prostata o sindrome da fatica cronica sarebbe un’ulteriore prova che XMRV è un virus che infetta l’uomo.

Si tratta di un virus che infetta l’uomo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.