Hoegaarden (pronunciato “who garden”) è una witbier belga che prende il nome da una piccola città nella regione fiamminga del Belgio, famosa per la rinascita dello stile di birra bianca (“wit”) belga. Durante gli anni 1950 Tomsin, l’ultima fabbrica di birra bianca di Hoegaarden, chiuse. Il lattaio locale, Pierre Celis, aveva lavorato alla fabbrica di birra Tomsin da giovane. Nel 1965, quando aveva quarant’anni, Celis decise di acquistare delle attrezzature per la produzione della birra e di ricominciare a produrre birra bianca. Ricreò la ricetta basandosi sulla sua esperienza di lavoro alla fabbrica di birra e sulla gente del posto che ricordava l’aspetto e il gusto della birra. Il suo nuovo birrificio fu chiamato De Kluis, che significa “chiostro”, in onore dei monaci che producevano birra nella regione durante il Medioevo. La birra fu chiamata Hoegaarden, dalla città natale di Celis.
Venduta in decine di paesi in tutto il mondo, Hoegaarden è ampiamente considerata lo standard dello stile di birra bianca belga. È fatta con orzo maltato, grano non maltato, luppolo, coriandolo e buccia d’arancia curaçao. Il suo colore è molto pallido e nebuloso con una testa spumosa di schiuma. L’aroma e il gusto sono agrumati, fruttati, speziati e rinfrescanti, con un amaro leggero e scattante. La birra è di corpo leggero, ben bilanciato, e mite nella forza e bilanciato con una quantità ingannevolmente mite di alcol (4,9% ABV).
Hoegaarden divenne rapidamente un successo in Belgio e altrove nel mondo. Nel 1985 il birrificio produceva 75.000 ettolitri di birra all’anno, quando il disastro colpì e il birrificio bruciò al suolo. Incapace di ricostruire da solo, Celis si rivolse al gruppo belga Interbrew (ora AB-InBev), che finì per possedere il birrificio e il marchio.
Vedi anche belgio, celis, pierre, de kluis (birrificio), e birra bianca.