I loro primi due singoli furono “Silent Running (On Dangerous Ground)” e “All I Need Is a Miracle”, entrambi diventati enormi successi mondiali. Rutherford li riportò in studio dopo il tour Invisible Touch del 1986/87 per incidere il loro secondo disco. Non solo il padre di Rutherford era morto l’anno precedente, ma il suo coautore B.A. Robertson aveva appena perso suo padre appena tre mesi prima della nascita di suo figlio. Le complesse emozioni che circondano tutto questo diedero vita a “The Living Years”

Divenne la title track dell’album e il primo singolo. Nel giro di pochi mesi, fu il numero uno, e una generazione di bambini fu costretta ad affrontare alcuni problemi molto seri ascoltando il conto alla rovescia di Casey Kasem. Ebbe anche alcune ramificazioni a lungo termine per Mike + The Mechanics. “Eravamo alla radio rock prima di questo”, ha detto Rutherford a Rolling Stone nel 2014. “Quella canzone ci ha allontanato da quello e ha in un certo senso oscurato tutto il resto che abbiamo fatto. È un po’ come quello che è successo ai Foreigner dopo ‘I Want to Know What Love Is.'”

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Hanno continuato a segnare successi in Inghilterra per tutti gli anni Novanta con canzoni come “Word of Mouth” e “Over My Shoulder”, ma in America erano praticamente finiti dopo che “The Living Years” è uscita dalle classifiche. Nessun altro singolo ottenne la benché minima trazione alla radio. Paul Young morì improvvisamente per un attacco di cuore nel 2000 e il gruppo continuò brevemente sotto lo scomodo nome di “Mike + The Mechanics + Paul Carrack”, ma Carrack tornò alla sua carriera solista dopo che il loro LP Rewired del 2004 fu un fiasco.

Questo sembrava condannare Mike da quando era fuori dai Mechanics, ma nel 2011 assunse Tim Howar e Andrew Roachford e negli ultimi otto anni hanno inciso tre album e fatto molti tour in Europa. C’è una notte in ogni spettacolo in cui cantano “The Living Years” e il pubblico deve ricordare quando i propri genitori sono morti o affrontare la prospettiva che un giorno succederà. Ma poi, poche canzoni dopo, è il momento di “All We Need Is a Miracle” e quei pensieri spiacevoli possono essere messi da parte.

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