L’associazione tra emicrania e disturbi gastrointestinali funzionali è stata confermata da molte osservazioni cliniche e studi epidemiologici. Nella maggior parte dei pazienti durante gli attacchi di emicrania, oltre a vari sintomi neurologici e vascolari, si verificano disturbi gastrointestinali tra cui nausea, vomito, dolore addominale o diarrea. Disturbi gastrointestinali funzionali, come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), sono riportati nei pazienti con emicrania anche nei periodi tra gli attacchi. D’altra parte 23-53% dei pazienti IBS hanno frequenti mal di testa. Emicrania e IBS spesso coesistono con la fibromialgia e altre sindromi da dolore cronico e disturbi funzionali. Emicrania e IBS colpiscono circa 10-20% della popolazione generale, di solito giovani adulti. Entrambe le malattie sono più prevalenti nelle donne, forse a causa del ruolo degli estrogeni nella loro patogenesi. Alla ricerca dei meccanismi patogenetici comuni dell’IBS e dell’emicrania, si sta considerando il ruolo dell’asse cervello-intestino, delle interazioni neuroimmuni e neuroendocrine. L’influenza dello stress sulla comparsa e la gravità dei sintomi sembra essere associata all’iperattività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Il sistema nervoso enterico come fonte di numerosi neurotrasmettitori e riflessi viscerali è un plausibile legame patogenetico comune tra IBS ed emicrania. In particolare la serotonina, essendo il principale neurotrasmettitore del tratto gastrointestinale, gioca un ruolo rilevante nella patogenesi dell’IBS e dell’emicrania. Oggi, gli agonisti e gli antagonisti dei recettori serotoninergici sono i farmaci più efficaci per la terapia dell’IBS e dell’emicrania. Alcuni effetti collaterali dei triptani, agonisti 5-HT(1B/D), usati nel trattamento dell’emicrania possono essere collegati all’influenza dei triptani sulle funzioni gastrointestinali. Una migliore comprensione della relazione tra emicrania e IBS può portare a un trattamento più efficace di entrambe le malattie.