Cromoforo, un gruppo di atomi ed elettroni facenti parte di una molecola organica che ne provoca la colorazione.
Correlazioni tra le caratteristiche strutturali dei composti chimici e i loro colori sono state cercate fin dal 1870 circa, quando si notò che i chinoni e i composti aromatici azo e nitro sono spesso molto colorati e che i colori vengono diminuiti o distrutti quando i composti vengono idrogenati. La capacità di un composto di assorbire idrogeno, chiamata insaturazione, è causata dalla presenza di elettroni che non sono fortemente fissati in legami covalenti tra particolari coppie di atomi, ma occupano regioni di spazio più ampie (orbitali molecolari) che possono essere associati a diversi atomi. Questi elettroni possono assorbire energia dalla luce in una certa gamma di lunghezze d’onda nella regione del visibile; la trasmissione o la riflessione del resto della luce dà origine al colore osservato del composto. La colorazione profonda risulta se diversi cromofori sono strettamente uniti nella stessa molecola o se un altro gruppo, chiamato auxocromo, è presente.