La teoria co-culturale è un quadro progettato per fornire una visione dei comportamenti di comunicazione degli individui con poco potere sociale. Generata principalmente dalla ricerca di Mark Orbe, la teoria co-culturale si concentra su come la cultura e il potere influenzano la comunicazione. La teoria si concentra su vari segmenti della società che sono stati tradizionalmente descritti come parte di gruppi subculturali o minoritari. Questa teoria preferisce il termine gruppo coculturale. Inizialmente, la teoria si è concentrata sulle persone di colore, le donne, le persone con disabilità, le persone gay, lesbiche o bisessuali e quelle di status socioeconomico inferiore. Più recentemente, i ricercatori hanno usato la teoria per studiare altri gruppi, compresi i senzatetto, gli studenti universitari di prima generazione, gli immigrati e gli studenti internazionali.

I concetti centrali della teoria co-culturale sono emersi da una serie di studi qualitativi progettati per studiare i processi di comunicazione dalla prospettiva di coloro che sono storicamente emarginati nelle strutture sociali. Questi studi fondativi hanno attinto alle idee delle teorie del gruppo muto e del punto di vista e hanno usato una metodologia fenomenologica per raccogliere induttivamente le descrizioni della comunicazione quotidiana. In particolare, la teoria si basa su una serie specifica di presupposti e fattori correlati che aiutano gli individui a capire come i membri del gruppo co-culturale usano diverse pratiche (strategie) che fanno parte di un orientamento comunicativo più ampio.

La teoria co-culturale si basa su cinque presupposti, ognuno dei quali riflette un’idea fondamentale trovata nella teoria del gruppo muto o del punto di vista. Il primo presupposto afferma che in ogni società esiste una gerarchia di potere per cui certi gruppi di persone hanno un accesso maggiore al potere rispetto ad altri. Negli Stati Uniti, i membri del gruppo dominante includono gli uomini, gli europei americani, le persone abili, gli eterosessuali e quelli della classe media o superiore. Il secondo presupposto si basa sull’idea che i membri del gruppo dominante occupano la maggior parte delle posizioni di potere in tutta la società; queste posizioni di influenza sono usate per creare e mantenere strutture sociali che beneficiano intrinsecamente dei loro interessi. Il terzo presupposto della teoria co-culturale esplora come la realtà del potere del gruppo dominante influenzi i membri dei gruppi non dominanti. In particolare, afferma che le strutture sociali dei membri del gruppo dominante lavorano apertamente e segretamente contro gli individui le cui realtà culturali sono diverse dalle realtà culturali di coloro che sono al potere. Il quarto presupposto riconosce le differenze che esistono all’interno e tra i diversi gruppi co-culturali; tuttavia, riconosce contemporaneamente le somiglianze che esistono anche all’interno e tra i gruppi che occupano posizioni sociali simili. Il quinto e ultimo presupposto afferma che i membri del gruppo co-culturale saranno più consapevoli dell’importanza di adottare strategicamente comportamenti di comunicazione che li aiutino a negoziare le strutture sociali dominanti. Tali comportamenti varieranno all’interno e tra i diversi gruppi co-culturali.

Littlejohn, Stephen W e Karen A.Floss. (2009). Encyclopedia of Communication Theory.USA:SAGE.

Penanggungjawab naskah :

Gayes Mahestu
Edwina Ayu Kustiawan

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