siamo nella Galleria Borghese a Roma e stiamo guardando un’importante scultura molto antica del Bernini, si tratta di Plutone e Persefone, un soggetto un po’ difficile. Plutone, che governa la terra dei morti, è qui raffigurato mentre rapisce la bella Persefone, figlia di Zeus e Demetra. Demetra è associata alla vita, alla crescita dei campi, alla natura, ai raccolti e alla fertilità ed è devastata dalla perdita di sua figlia. Persefone trascorre solo metà dell’anno nel mondo sotterraneo e l’altra metà dell’anno qui sulla terra una spiegazione fantasiosa del perché i raccolti crescono solo nei mesi caldi anche se il gruppo scultoreo è ora al centro di una stanza la scultura era originariamente collocata molto vicino a una parete ed è davvero destinata ad essere vista dal davanti Trovo che questa sia una scultura difficile quando la guardo per la prima volta perché il mio occhio va immediatamente a Plutone e al sorriso sul suo volto mentre lo il ghigno sul suo volto mentre rapisce Persefone sembra molto sgradevole soprattutto in contrasto con Persefone che è resa in modo così bello e lei sembra come se fosse veramente disgustata da lui, non vuole toccarlo, usa la sua mano sinistra per spingere via la sua fronte ma arriccia le dita, non vuole mettere tutta la sua mano sul suo corpo, anche le dita dei piedi sembrano tese mentre cerca di resistergli, ma probabilmente l’aspetto più sorprendente della scultura per me è il modo in cui le dita di Plutone premono sulla sua coscia e l’artista dimostra l’elasticità della carne ma nella dura e fredda pietra questo è marmo questo è magia questo è ciò che Bernini poteva fare meglio poteva far apparire il marmo come carne o piume o capelli la corteccia di un albero poteva trasformare il marmo in quasi ogni materiale questa scultura cominciò come un blocco e l’artista scalpella e trapana per rimuovere la pietra non necessaria ma questa scultura è così delicata che sembra quasi come se fosse fatta nel modo in cui è fatta una scultura in bronzo, cioè è stata costruita in cera, così delicata e così fine nei dettagli, specialmente nei capelli di lei che volano all’indietro, è come se li avesse modellati in qualche materiale morbido o nel tessuto che quasi come un cavatappi gira dietro di lei. Siamo nel 1600, questa è l’era barocca, il movimento che vediamo qui, questo momento colto nel tempo, è parte di ciò che rende questo barocco in stile, sarebbe impossibile per queste figure mantenere la loro posizione per più di un momento nel tempo guardate Plutone entrambe le sue gambe sono flesse quelle ginocchia sono piegate il suo corpo è così instabile deve essere in movimento deve muoversi in avanti questo manca di tutta la stabilità dell’alto Rinascimento la composizione sembra avere la forma di un asse di due leoni diagonali che si intersecano appena avete una diagonale er un senso di movimento e instabilità l’idea di movimento è anche espresso nel cane che fa la guardia ad Ade Cerbero le cui tre teste sembrano quasi essere una sola testa in movimento e mi piace il fatto che Bernini abbia scolpito l’occhio di una delle teste del cane come una spirale, parlando di instabilità Il peso di Plutone è davvero portato solo su quel piede in avanti sul suo piede sinistro e il piede destro è in alto e lui è solo sulla palla del piede e tre delle sue dita questo è incredibilmente instabile lui sembra essere nel processo di sprecare lei e lei è nel processo di spingerlo Abbiamo desideri contrastanti qui questo non è un movimento all’unisono questo è un conflitto ma questo è anche un esercizio nella bellezza del corpo umano nella bellezza della forma Bernini era un uomo profondamente religioso in una cultura profondamente religiosa ma questo non è in alcun modo un dramma religioso questa è mitologia questo è parlare dello status colto dell’uomo che commissionò questo e l’importanza continua della cultura antica greca e romana anche qui nell’era barocca