6 Club per sole donne nel mondo

Quando Audrey Gelman e Lauren Kassan hanno aperto The Wing, il tanto atteso club per sole donne a New York, la sua introduzione a ottobre è avvenuta in un momento opportuno, quando una donna era sul punto di ottenere la presidenza degli Stati Uniti. Ora che sappiamo che non sarà così, The Wing sembra ancora più importante come luogo dove le donne possono lavorare, collaborare e semplicemente essere, anche per pochi momenti, tra altre donne. Mentre l’idea dei club femminili non è nuova – la prima iterazione risale alla fine del 1800 negli Stati Uniti – in altre città occidentali, le interpretazioni moderne sono emerse per la maggior parte degli ultimi 10 anni. Così, per tutta la sua assertività e il suo liberalismo, New York era in realtà in ritardo sulla creazione di un tale spazio per le donne che possono bilanciare il lavoro, la maternità e la vita quotidiana in una città fulminea e spesso dura.

“Le donne hanno bisogno di sapere che gli altri fanno il tifo per loro, che gli altri si riferiscono alle loro lotte, che le loro esperienze, pensieri e sentimenti sono validi”, dice Melissa Wong, che recentemente ha co-fondato New Women Space a Brooklyn. “Hanno bisogno di essere viste, ascoltate e valorizzate in un modo che i posti di lavoro tradizionali e l’arena pubblica di solito non permettono”. Che questo significhi una scrivania per collegarsi e lavorare, un divano per staccare la spina e rilassarsi, o un forum dove le donne possono esprimersi, ecco solo alcuni dei locali in tutto il mondo che creano un posto del genere per le donne di oggi.

Grace Belgravia, Londra: Kate Percival ha aperto questo club di 700 membri nel 2012 come luogo per le donne per concentrarsi sulla salute e il benessere. Lo spazio dispone di una spa, hammam, atelier, ristorante, bar e palestra specializzata in allenamenti al femminile. Nel 2017 introdurrà #GraceTalks, una serie di tavole rotonde che riuniscono esperti del settore, pionieri e accademici di Londra per esplorare la salute nel 21° secolo. “C’è stato un cambiamento di paradigma che significa che sempre più donne cercano la compagnia di altre donne”, dice Percival. “Non che non amino i loro mariti e partner, ma spesso hanno conversazioni più profonde con le donne. Le donne sono diventate meno competitive tra loro, più avvolgenti e c’è una sorellanza che è più forte che mai.”

The Trouble Club, Londra: Fondato nel 2014 dalla scrittrice e redattrice londinese Joy Lo Dico, il club comprende più di 300 membri che si riuniscono in vari luoghi di Soho – quest’anno, gli eventi e i meet-up saranno ospitati dal Groucho Club, piuttosto glam. La sera, ci sono discorsi di donne ispiratrici in vari campi (anche se la prossima scaletta deve ancora essere rivelata) e c’è anche l’opportunità di un viaggio del club a Budapest. Lo Dico descrive il club come inclusivo e aperto a tutti, con la missione di ottenere grandi oratori femminili per parlare di tutto, dalla politica e l’economia all’arte e il cinema, mentre si beve “una discreta quantità di gin.”

Verity, Toronto: L’ex banchiera d’investimento Mary Aitken ha fondato questo club di 57.000 piedi quadrati nel 2004. Il suo obiettivo? Offrire ai suoi 800 membri una rete in cui costruire relazioni, favorire le carriere e trovare soluzioni alle sfide personali. Specificamente rivolto alle donne con poco tempo a disposizione, il club di Toronto ospita un centro fitness, spa, piscina, sale riunioni, fiorista interno, lounge per i membri, ristorante e hotel. “Le donne cercano uno spazio per creare una rete significativa e creare connessioni reali, al contrario di quelle digitali”, dice Aitken. “Stanno anche cercando uno spazio tra il lavoro e la casa che permetta loro di socializzare, connettersi con altre donne e prendersi cura del loro benessere con facilità.”

Il Women’s International Club di Parigi (Le WIC de Paris), Parigi: Le WIC de Paris è stato formato per permettere alle donne di diverse nazionalità che vivono a Parigi e dintorni di condividere le loro culture in un ambiente amichevole. È aperto a donne di tutte le origini che hanno vissuto a livello internazionale e sono disposte a partecipare alle attività del club, che includono proiezioni di film, club di libri, ginnastica e conversazione in lingua straniera-Le WIC de Paris conta 252 membri da 52 paesi. Mentre tutte le funzioni sono condotte in inglese, il club assicura un equilibrio per mantenere un’atmosfera veramente internazionale. Il club fa parte di Open Door, una rete di associazioni femminili internazionali che sono apolitiche, non religiose e non commerciali.

New Women Space, Brooklyn: Fondato da Wong e Sandra Hong, New Women Space ha aperto in ottobre e presenta uno spazio arioso e aperto dove le donne possono connettersi e costruire una comunità. La sua posizione privilegiata a Brooklyn, nel cuore di Williamsburg, attira una serie di giovani donne e imprenditrici che cercano di collaborare e condividere pensieri, per esempio, durante una lezione mattutina di yoga o un incontro del sabato del club del libro. “La nostra posizione significa che non c’è carenza di donne che presentano nuove idee per classi e laboratori, che vogliono ospitare eventi in ogni ambito che si possa pensare, e coloro che hanno trovato conforto e forza nel sapere che c’è uno spazio comunitario per loro”, dice Wong.

The Wing, New York: Il luminoso spazio color pastello di Lauren Kassan e Audrey Gelman nel Flatiron District di Manhattan è una seconda casa per una vasta gamma di donne di New York, molte delle quali lavorano in campi creativi. Il club offre servizi come docce con prodotti di lusso di marchi come Aesop, così come un’intera stanza dedicata all’acconciatura e alla preparazione, completa di strumenti per capelli di Harry Josh e prodotti per la pelle di Glossier e Byredo. Lo spazio offre anche spazi per il lavoro a distanza e per le riunioni, e offre piatti leggeri come insalate, pasticcini senza glutine e caffè. Per chi cerca opportunità sociali, The Wing ospita eventi che vanno dai club del libro alle serate di poker, così come incontri per i più inclini alla politica, come i raduni per la creazione di cartelli per la Women’s March on Washington e le colazioni con i rappresentanti di Planned Parenthood.